Compara Arie | ||
carn. 1740 Verona
A. Cortona (comp.) AA. VV. (comp.) P. Metastasio (lib.) |
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Caro, il destin crudele lungi ti vuol da me. Vado, ma il cor fedele lascio mio ben a te. Senti, pietà, t'arresta. No, che partir degg'io. Fermati. - Invano oh dio, chi vide mai di questa più fiera crudeltà? In così rio tormento mancar quest'alma io sento resistere non sa. |
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varianti estensive Cara l'avverso fato Anonimo (comp.), Didone abbandonata 1740, Lucca |
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Fonti : | ||
n. 17 duetto; atto.scena : 2.14; p. 49 Fulvia: M. Camati Ezio: G. Zagini A. Cortona (comp.), AA. VV. (comp.), P. Metastasio (lib.) Ezio* Verona, Dionigi Ramanzini, [1740] carn. 1740 Verona, Teatro dell'Accademia Filarmonica |