Compara Arie | ||
estate 1730 Bologna
Anonimo (comp.) P. Metastasio (lib.) |
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Che gran pena trafigge il mio core, l'odio parla e son vinta da amore, fremi irata e pietosa mi struggo, quel che fuggo io deggio bramar. Forma il labbro sdegnosi gli accenti, sorge il core e gli dice: tu menti. Chi vuoi morto? Quel dolce tesoro per cui moro e m'è caro il penar. |
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ripresa ![]() Che gran pena trafigge il mio core J.A. Hasse (comp.), Tigrane* 04/11/1729, Napoli ![]() ![]() |
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Fonti : | ||
n. 11 aria; atto.scena : 1.15; p. 28 Mandane: V. Tesi Anonimo (comp.), P. Metastasio (lib.) Artaserse Bologna, Costantino Pisarri, [1730] estate 1730 Bologna, Teatro Malvezzi |