Compara Arie | ||
aut. 1683 Pratolino (Firenze)
Anonimo (comp.) G.C. Villifranchi (lib.) |
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Da ferir questo mio petto più saette il ciel non ha son bersaglio degli affanni son un tizio tormentato s'è dell'Erebo a' miei danni ogni mostro scatenato e per me le stelle e 'l fato s'armon sol di crudeltà. Da ferir questo mio petto più saette il ciel non ha. Il destin troppo tiranno contro me sempre congiura muta insin per darmi affanno tutto l'ordin di natura contro me ciascun procura d'inventar nuove impietà da ferir questo mio petto più saette il ciel non ha. |
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Fonti : | ||
n. 46 aria; atto.scena : 2.19; p. 45 Damone Anonimo (comp.), G.C. Villifranchi (lib.) Lo speziale di villa** Firenze, Vincenzio Vangelisti, 1683 aut. 1683 Pratolino (Firenze), Villa |