Compara Arie | ||
04/02/1750 Praga
C.W. Gluck (comp.) P. Metastasio (lib.) |
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Passami il cor tiranno, svenami pur spietato, rimedio a tanto affanno sarà la morte almen. L'idolo tuo diletto ti svenerò nel sen. Eppure a tuo dispetto esser dovrai mio ben. Ah qual tormento, o dio! Che giorno sventurato è questo mai per me. Cangia crudel desio. Cangia infedel d'affetto. Ah dello stato mio stato peggior non v'è. |
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riscrittura ![]() ripresi i vv. 1-2, diverso il resto Passami il cor tiranno A. Bernasconi (comp.), Ezio* 04/10/1749, Vienna ![]() ![]() |
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Fonti : | ||
n. 18 terzetto; atto.scena : 2.13; p. 70 Fulvia: E. Ronchetti Massimo: S. Canini Valentiniano: A. Francia C.W. Gluck (comp.), P. Metastasio (lib.) Ezio* Praga, Ignatio Pruscha, [1750] 04/02/1750 Praga, Nuovo Teatro |