Compara Arie | ||
[1692] [Lucca]
Anonimo (comp.) |
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Crudi affanni che indugiate trafiggete dilaniate uccidete lacerate questo cor che a morte va. Sł, sł, che fate deh non tardate io non chiedo pił pietą; inferocitevi di sdegno armatevi con l'alma mia gią condotta a morir per gelosia. |
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Fonti : | ||
n. 40 aria; atto.scena : 2.07; p. 39 Laurindo Anonimo (comp.) Il conte d'Altamura** Lucca, Domenico Ciuffetti, 1792 [=1692] [1692] [Lucca], Villa di Camigliano |