Emirena, prigioniera d' Adriano, amante di Farnaspe Osroa, re de' Parti, padre d' Emirena Farnaspe, principe parto, amico e tributario d' Osroa, amante e promesso sposo d' Emirena
Autori :
N. Conforti (comp.) P. Metastasio (lib.)
Data e Luogo :
23/09/1757 - Madrid
Testo :
Quell'amplesso e quel perdono, quello sguardo e quel sospiro fa più giusto il mio martiro, più colpevole mi fa.
Qual mi fosti e qual ti sono chiaro intende il core afflitto, che misura il suo delitto dalla stessa tua pietà.
Non ho cor per dirti addio. Non turbar la mia costanza. Non resisto a duol sì reo.
Caro padre. - Amata figlia. Dolce sposo. - Mia speranza. Ah! Si stempra per le ciglia tutto in lagrime il mio cor.
Ah! Risponde alle tue ciglia co' suoi palpiti il mio cor.
Ah! Si celi alle mie ciglia la viltà del vostro cor.
Su quest'alma eterni dei le vostr'ire fulminate ma serbate a' voti miei... E la sposa... E lo sposo... - E il genitor.
Su noi tutti eterni dei le vostr'ire fulminate ma compite i voti miei su l'indegno usurpator.
Note: :
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Relazione :
varianti locali
terzetto con strofe aggiunte Quell'amplesso e quel perdono
Caldara A. (comp.), Metastasio P. (lib.) in:
Adriano in Siria - Vienna, 09/11/1732