Di quel bel che m'inamora beltà pari il ciel non ha. Senza occaso entro a duo lumi di Cupido arde la stella, d'aureo crin ne la procella han naufragio ancora i numi. Stigio rivo i latei fiumi appo il sen chi non dirà?
Nell'ardor ch'io chiudo in petto qual Fenice ha vita il cor bianca mano ch'è di neve desta incendi ed è di gelo da sua bocca ambrosia beve dio Bambin che nudo va.