Per dar vezzo al labbro, al ciglio a consiglio io vi chiamo arti d'amor. Mi dia legge a questo volto mesto sguardo e in sé raccolto tenga il cuor il vasto ardor.
Per dar pace a questo seno che vien meno deh t'affretta o mio tesor. Vieni tosto a chi t'adora né lasciar che peni ancora con fedel amante cor.