Candace, vedova del morto Aprio Evergete, suo figlio creduto Lagide Lagide, figlio del tiranno [Amasi] ed amante di Niceta Amasi, tiranno d'Egitto
Autori :
A. Vivaldi (comp.) F. Silvani (lib.) D. Lalli (lib.) P. Corneille (testo da)
Data e Luogo :
carn. 1720 - Mantova
Testo :
Anima del cor mio, viscere del mio sen tu sei mio figlio.
Dolce madre quel son io? Quel io sono madre, oh dio? Il tiranno perirą.
Sei un empio, un traditore. Son tuo re. Son tuo signore. Donna indegna sono tradito. Non t'ascolto o mostro infame che non meriti pietą.
Note: :
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Relazione :
riscrittura
= soltanto i vv. 1-3 Anima del cor mio, / viscere del mio sen
Paulati A. (comp.), Silvani F. (lib.), Lalli D. (lib.) in:
I veri amici - Venezia, 26/12/1712
Antonio Vivaldi (comp.) Francesco Silvani (lib.) Domenico Lalli (lib.) Pierre Corneille (testo da)
Fonte :
libretto: prima edizione Antonio Vivaldi, La Candace, o siano Li veri amici
Mantova, Alberto Pazzoni, [1720]
Posizione :
n. 18 - atto.scena: 2.09 / pos. C; p. 39
Rappresentazione :
carn. 1720 - Mantova, Teatro Arciducale : prima assoluta
Interprete :
Margherita Caterina Zani (Candace) Giovanni Antonio Archi, detto il Cortoncino (Evergete) Giovan Battista Muzzi, detto Speroni (Lagide) Antonio Barbieri (Amasi)