Aria

Incipit  :  Biondo dio che bello il mondo
Forma :  terzetto
Metro dei versi :  8
Personaggio :  Statira, vedova di Dario
Arbace, principe di Persia
Rosane, figlia di Dario, ma non di Statira
Autori :  G. Scolari (comp.)
C. Goldoni (lib.)
Data e Luogo :  22/05/1756 - Venezia
Testo :  Biondo dio che bello il mondo
fai tu sol colla tua luce,
tu sia scorta, tu sia duce
d'ogni mente e d'ogni cor.

Chiaro nume, in me discendi.
L'alma mia tu sol difendi
da funesto ingrato amor.

Scenda un raggio di quel fuoco
che feconda l'erbe, i fiori
e consoli i nostri cuori
della pace il donator.

A te il cuor non si nasconda
e dal cielo a noi risponda,
chiaro nume, il tuo favor.

Biondo dio che bello il mondo
fai tu sol colla tua luce,
tu sia scorta, tu sia duce
d'ogni mente e d'ogni cor.

Note: :  ---
  Relazione :  ---
Titolo dell'opera :  Statira*  
dramma per musica
Autori dell'opera :  Giuseppe Scolari (comp.)
Carlo Goldoni (lib.)
Fonte :  libretto: prima edizione
Giuseppe Scolari, Statira
Venezia, Francesco Pitteri, [1756]
Posizione :  n. 10 - atto.scena: 2.03 / pos. B; p. 28
Rappresentazione :  22/05/1756 - Venezia, Teatro Grimani di S. Samuele : prima assoluta
Interprete :  Marianna Imer (Statira)
Giovanni Belardi (Arbace)
Marianna Cattani De Grandis (Rosane)

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