Berenice, regina di Cappadocia, madre di Tamiri Pompeo, proconsole romano nell'Asia Tamiri, regina sua sposa Farnace, re di Ponto
Autori :
L. Vinci (comp.) A.M. Lucchini (lib.)
Data e Luogo :
26/12/1725 - Firenze
Testo :
Io crudel? Giusto rigore ti condanna, o traditore. Non sei degno di mercé. Madre, duce, oh dio, perché così barbara sentenza? È viltà chieder clemenza. Tanto fasto? Tant'orgoglio? Morte attendi. E morte io voglio. Madre, sposo, oh dio, pietà. Non è tempo di pietà. Io non chiedo a voi pietà.
La costanza, e la fortezza Il rigore, e la fierezza del tuo cor de la mia sorte la tua morte abbatterà. la mia morte appagherà.
AA. VV. (comp.) Leonardo Vinci (comp.) Antonio Vivaldi (comp.) Antonio Maria Lucchini (lib.)
Fonte :
libretto: prima edizione AA. VV., Farnace
Firenze, Fabio Benedetto Maria Verdi, ad istanza di Cosimo Pieri, [1726]
Posizione :
n. 43 - atto.scena: 3.08 / pos. C; p. 63
Rappresentazione :
26/12/1725 - Firenze, Teatro della Pergola : prima assoluta
Interprete :
Maria Maddalena Pieri, detta la Polpetta (Berenice) Giovanni Battista Pinacci (Pompeo) Margherita Gualandi, detta la Campioli (Tamiri) Andrea Pacini, detto il Lucchesino (Farnace)