Cinto di amiche rose un dì crescea bianco figlio dell'alba un giglio ameno ed un'ape innocente in esso avea quand'una serpe insidiosa e rea riposo al volo ed alimento al seno.
Se gli accostò col suo crudel veleno e allor s'udì fra il danno e fra il periglio piange quell'ape e sospirar quel giglio.