Cor che saggio usar non sa con virtù della vittoria né di fama, né di gloria può sperar l'eccelso onor.
Ma in un giusto eterno oblio la superbia e la viltà renderanno del suo nome spento alfine il bel splendor.
Note: :
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Relazione :
riscrittura
accorpate le 2 strofe nella 1a, con varianti; aggiunta la 2a strofa Chi modesto usar non sa
Pollarolo C.F. (comp.), Piovene A. (lib.) in:
Spurio Postumio - Venezia, 26/12/1712