Incipit : |
Morte, se non vieni a trucidarmi |
Forma : |
quartetto |
Metro dei versi : |
8 |
Personaggio : |
Gianisbe, figliuola di Spartaco Vetturia, dama romana, prigioniera di Spartaco, amante di Licinio Licinio, figliuolo di Marco Licinio Crasso, sotto nome di Lucio Popilio, cavaliere capuano, amico di Licinio e amante di Gianisbe
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Autori : |
G. Porsile (comp.) G.C. Pasquini (lib.)
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Data e Luogo : |
31/10/1727 - Kromeríž
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Testo : |
Morte, se non vieni a trucidarmi. Destino, troppo fiero in agitarmi. O sorte, se non posso vendicarmi. O bella, se tu vuoi abbandonarmi sei la pena del mio cor.
Lascia il duol e più non darmi aspra e dura pena al cor. Dal tiranno fui negletta e non posso vendicarmi. Ma se vuoi pur consolarmi vibra il ferro e il colpo affretta per mia pace, gloria e onor.
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Note: : |
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Relazione :
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Titolo dell'opera : |
Spartaco
dramma per musica
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Autori dell'opera : |
[Giuseppe Porsile] (comp.) Giovanni Claudio Pasquini (lib.)
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Fonte : |
libretto Giuseppe Porsile, Spartaco
Bruna, Giacomo Massimiliano Svoboda, [1727]
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Posizione : |
n. 24 - atto.scena: 3.05 / pos. C; p. 55
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Rappresentazione : |
31/10/1727 - Kromeríž
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Interprete : |
[non indicato] (Gianisbe) [non indicato] (Vetturia) [non indicato] (Licinio) [non indicato] (Popilio)
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