Non temer Lisardo caro, non temer della mia fé; quelle guance lastricate sol di latte e di rubini queste membra delicate questi labbri e questi crini quest'occhiucci cristallini destinati son per te.
Note: :
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Relazione :
ripresa Non temer Lisardo caro
Anonimo (comp.), Villifranchi G.C. (lib.) in:
Lo speziale di villa - Pratolino (Firenze), aut. 1683