Incipit : |
Deh, madre il palesa |
Forma : |
quartetto |
Metro dei versi : |
6 |
Personaggio : |
Evergete, suo figlio creduto Lagide Lagide, figlio del tiranno [Amasi] ed amante di Niceta Niceta, sua [di Evergete] sorella Candace, vedova del morto Aprio
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Autori : |
[Anonimo] (altro comp.) [F. Silvani] (lib.) [D. Lalli] (lib.)
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Data e Luogo : |
10/07/1738 - Vienna
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Testo : |
Deh, madre il palesa, son io Evergete? Non vi è più difesa. Al vento spargete e i prieghi e i sospiri. Che gran crudeltade? De' nostri martiri ti prenda pietade.
Ch'io cangi pensiero possibil non è Sei madre. - Son figlio. Deh pensa al periglio invano sperate ch'io cangi consiglio. Che fiero rigore? Virtude il rigore diventa per me.
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Note: : |
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Relazione :
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Titolo dell'opera : |
Candace
da cantarsi
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Autori dell'opera : |
[Antonio Vivaldi] (comp.) AA. VV. (comp.) [Giovanni Battista Lampugnani] (altro comp.) [Francesco Silvani] (lib.) [Domenico Lalli] (lib.)
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Fonte : |
libretto Antonio Vivaldi, Candace

Wien, Johann Peter v. Ghelen, [1738]
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Posizione : |
n. 18 - atto.scena: 1.02 / pos. B07; p. 84
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Rappresentazione : |
10/07/1738 - Vienna, Kärntnertortheater
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Interprete : |
[non indicato] (Evergete) [non indicato] (Lagide) [non indicato] (Niceta) [non indicato] (Candace)
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