Artemisia, regina di Cappadocia, per successione, amante di Eumene
Autori :
N. Jommelli (comp.) A. Zeno (lib.)
Data e Luogo :
05/05/1742 - Bologna
Testo :
Parmi già che s'appressi il mio bene e mi dica: dilegua il martir. Ma qual gelo mi serpe in le vene che mi toglie la voce e il respir! Ah sì questo è un presago funesto che più pace il mio cor non avrà.
Se confusa, smarrita, agitata, disperata non trovo riposo chi pietoso la morte mi dà?