Sirbace, imperator de' Tartari e destinato sposo di Nirena Eurene, sua figlia, amante d'Astarbo Rosbale, imperatore del Mogorre Astarbo, principe reale della Cina
Autori :
P. Scalabrini (comp.) [C.N. Stampa] (lib.)
Data e Luogo :
carn. 1742 [=1743?] - Graz
Testo :
Sono offeso e voglio il sangue scempio volle il mio furor. Avvilita ancor non sono empio core e traditor.
Sì, cadrò nel suolo esangue, ma trofeo dell'empietà. Sol m'uccidi e ti perdono, sì feroce crudeltà.
Morte vogl'io. E morte io chiedo. Del mio bene, abbi pietà. D'una figlia, abbi pietà. Tu d'un padre abbi pietà.
Padre. Cara. Figlia, oh dio! Numi e in ciel pietà non v'è? Vole il sangue core offeso e cor di re.
Per saziarti il sangue avrà. Tutto il chiede il mio furore, tutto al suol lo verserà.
Note: :
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Relazione :
varianti locali Sono offeso e voglio sangue
Predieri L.A. (comp.), Stampa C.N. (lib.) in:
Eurene - Milano, carn. 1729