Emirena, regina di Golconda rifugiata nella reggia del Mogol e dal medesimo destinata sposa ad Aurenge, ma in segreto amante d'Artimene
Autori :
Anonimo (comp.) C.N. Stampa (lib.)
Data e Luogo :
carn. 1742 - Verona
Testo :
Perfido sì morrai non v'è per te perdono. Ah, che l'offesa io sono quel traditor lo sa.
Pera quel core ingrato cada al mio piè svenato e faccia poi la sorte di me quel che vorrà.
Note: :
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Relazione :
riscrittura
uguali gli ultimi 2 vv. Rendimi i lacci miei / dammi la morte in dono
Porpora N. (comp.), Metastasio P. (lib.) in:
Siface - Milano, 26/12/1725