Semiramide, in abito virile sotto nome di Nino re degli Assiri, amante di Scitalce, conosciuto ed amato da lei antecedentemente nella corte d' Egitto come Idreno
Autori :
Anonimo (comp.) P. Metastasio (lib.)
Data e Luogo :
carn. 1746 - Gorizia
Testo :
Che gran pena trafigge il mio core, l'odio parla son vinta d'amore, fremi irata pietosa mi struggo, quel che fuggo più deggio bramar.
Con l'amante la pace perdei né mi resta o barbari dei che la vita ma questa non voglio se deggio penar.
Note: :
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Relazione :
varianti estensive
diversa la 2a strofa Che gran pena trafigge il mio core
Hasse J.A. (comp.), Bernardoni P.A. (lib.) in:
Tigrane - Napoli, 04/11/1729