Passaggier che su la sponda sta del naufrago naviglio ora al legno ed ora all'onda fissa il guardo e gira il ciglio; teme il mar, teme l'arene; vuol gettarsi e si trattiene e risolversi non sa.
Pur la vita e lo spavento perde alfin nel mar turbato. Quel momento fortunato quando mai per me sarà?
Note: :
Atto Primo. Al fine della scena III in ece dell'aria di Fatime : Adorerò fedele &c. -
Relazione :
ripresa Passaggier che su la sponda
Vinci L. (comp.), Metastasio P. (lib.) in:
Semiramide riconosciuta - Roma, 06/02/1729