Veggo un'ombra che orrbil severa mi spaventa, m'insulta e minaccia; è l'immago d'Aletto o Megera? No, è il mio figlio che ognor mi rinfaccia la sua morte e la mia crudeltà.
Fuggir tento dall'orrido aspetto ma a fermarsi il mio piede è costretto che per tema più moto non ha.
Note: :
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Relazione :
ripresa Veggo un'ombra che orrbil severa
Jommelli N. (comp.), Roccaforte G. (lib.) in:
Tito Manlio [1a ver.] - Torino, 26/01/1743