Aria

Incipit  :  Antri, fonti, ombre romite
Forma :  aria
Metro dei versi :  8,7,11
Personaggio :  Alcandro, pastore amante di Clori
Autori :  A. Ariosti (comp.)
B.O. Mauro (lib.)
Data e Luogo :  06/06/1700 - Berlino
Testo :  Antri, fonti, ombre romite
deh mi dite
quando pace può sperar
questo cor troppo infiammato?
Dolce fora il farsi amar
ma fra tanto il mio penar
giunto è quasi a l'infinito.
Finirà Cloto o l'amor
i mie lunghi aspri martiri?
Tanto lieta è la mia stella?
E pur ella m'è crudel,
e mi fugge e mi dispera.
Spererò ma quando mai
avran fin i suoi rigor?
Dunque alfin si placherà
quella barbara beltà
ch'è cagion de' miei tormenti?
E chi dunque gli ha causati?

Credo l'eco indovina
o che in queste foreste
qualche voce divina
qualche genio celeste a me risponde.
Ma veggo Polidoro.

Note: :  ---
  Relazione :  ---
Titolo dell'opera :  L' inganno vinto dalla costanza**  
pastorale
Autori dell'opera :  Attilio Ariosti (comp.)
Bartolomeo Ortensio Mauro (lib.)
Fonte :  libretto: prima edizione assoluta
Attilio Ariosti, L' inganno vinto dalla costanza
[Berlino], [s.n.], [1700]
Posizione :  n. 25 - atto.scena: 3.07 / pos. C; p. 49
Rappresentazione :  06/06/1700 - Berlino, Nuovo Teatro de Litzburg : prima assoluta
Interprete :  [non indicato] (Alcandro)

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