Incipit : |
Se di Marte sdegnoso |
Forma : |
aria |
Metro dei versi : |
7,11 |
Personaggio : |
Melvio, romano
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Autori : |
[F. Cavalli] (comp.) N. Minato, conte (lib.)
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Data e Luogo : |
[dopo gen.] 1665 - Bologna
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Testo : |
Se di Marte sdegnoso Roma il furor combatte, l'impeto de' nemici amor abbatte. Amor, quel cieco dio, ch'ancor non trionfò del petto mio.
Batti pur ignudo amore, ali tenere e vezzose, per entrar in questo core. Ogni dardo scocchi invano, che ferite non vuol il cor, ch'è sano.
Tenta pur di circondarmi tra l'insidie d'un bel crine, ch'io non voglio imprigionarmi, fuggo i lacci d'un bel volto, che catene non vuol il cor, ch'è sciolto.
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Note: : |
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Relazione :
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Titolo dell'opera : |
Muzio Scevola
opera drammatica per musica
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Autori dell'opera : |
Francesco Cavalli (comp.) Nicolò Minato, conte (lib.)
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Fonte : |
libretto Francesco Cavalli, Muzio Scevola
Bologna, erede del Benacci, 1665
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Posizione : |
n. 63 - atto.scena: 3.18 / pos. A; p. 103
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Rappresentazione : |
[dopo gen.] 1665 - Bologna : nuovo allestimento
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Interprete : |
[non indicato] (Melvio)
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