Di quel bel che m'inamora beltà pari il ciel non ha. Senza occaso entro a duo lumi di Cupido arde la stella, d'aureo crin ne la procella han naufragio ancora i numi. Stigio rivo i latei fiumi appo il sen chi non dirà.
Note: :
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Relazione :
varianti estensive
soppressa la 2a strofa Di quel bel che m'inamora
Partenio G.D. (comp.), Noris M. (lib.) in:
Flavio Cuniberto - Venezia, 29/11/1681