Incipit : |
Si può dir che de' pastori |
Forma : |
quartetto |
Metro dei versi : |
8 |
Personaggio : |
Labieno, L.T. generale di Cesare Olrico, prencipe pure delle Gallie e già ostaggio de' Romani, emulo di Procillo e favorito da Labieno Ermosilda, principessa bavarese moglie repudiata da Ariovisto, eccellente nello studio della magia e che si finge pastorella col nome d'Orilla Giunia, figlia di Labieno fintasi pure pastorella col nome d'Alinda
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Autori : |
[F. Mancini] (comp.) P. d' Averara (lib.)
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Data e Luogo : |
10/11/1702 - Napoli
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Testo : |
Si può dir che de' pastori puro è il don come l'affetto. Il natale ebbe ne' cori sol de' grandi rio sospetto.
Per ferir l'alme tiranne crudo amor l'armi avvelena sol tra selve e tra capanne usa d'oro la catena.
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Note: : |
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Relazione :
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ripresa
Si può dir che de' pastori
Perti G.A. (comp.), Averara P. (lib.) in:
L' Ariovisto - Milano, 09/1699
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Titolo dell'opera : |
Ariovisto*
dramma per musica
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Autori dell'opera : |
[Francesco Mancini] (comp.)
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Fonte : |
libretto: prima edizione Francesco Mancini, Ariovisto
Napoli, Domenico Antonio Parrino e Michele Luigi Muzio, 1702
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Posizione : |
n. 18 - atto.scena: 1.14 / pos. B1; p. 26
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Rappresentazione : |
10/11/1702 - Napoli, Teatro San Bartolomeo : prima assoluta
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Interprete : |
Nicola Paris, detto Bransuich (Labieno) Rosa Gentile, detta la Veneziana (Olrico) Maria Caterina Gossler, detta la Todeschina (Ermosilda) Margherita Palazzi (Giunia)
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