Aria

Incipit  :  Fra due lacci e due ritorte
Forma :  aria
Metro dei versi :  8
Personaggio :  Alfonso, re di Napoli
Autori :  Anonimo (comp.)
L. Adimari (lib.)
Data e Luogo :  carn. 1702 - Vienna
Testo :  Fra due lacci e due ritorte
sento il cuor che geme avvinto.
La mia pena è un laberinto
che mi guida in braccio a morte;
se rallenta un nodo amore
sdegno armato di furore,
e altro allor stringe più forte.

Note: :  ---
  Relazione :  ripresa
Tra due lacci e due ritorte
Melani A. (comp.), Adimari L. (lib.), Ximenes d'Aragona O. (lib.)
in:  Il carceriere di se medesimo - Firenze, ded. 24/01/1681
Titolo dell'opera :  Il carceriere di se medesimo*  
dramma per musica
Autori dell'opera :  AA. VV. (comp.)
Lodovico Adimari (lib.)
Fonte :  libretto: prima edizione
AA. VV., Il carceriere di se medesimo
Vienna d’Austria, Susanna Cristina Cosmerovia, vedova di Matteo Cosmerovio, [1702]
Posizione :  n. 62 - atto.scena: 3.19 / pos. A; p. 89
Rappresentazione :  carn. 1702 - Vienna : prima assoluta
Interprete :  [non indicato] (Alfonso)

           Stemma dell'Aria:  2  testi

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Incipit relazione Personaggi Interpreti Autori Opera
Autori
Luogo
Edificio
Data fonte
L1 Tra due lacci e due ritorte nuova Re
[non indicato]
A. Melani
L. Adimari
O. Ximenes d'Aragona
Il carceriere di se medesimo**
    A. Melani
    L. Adimari
    O. Ximenes d'Aragona
Firenze
Accademia degl'Infuocati
ded. 24/01/1681 DPC0000490
          L2 Fra due lacci e due ritorte ripresa Alfonso
[non indicato]
 Anonimo
L. Adimari
Il carceriere di se medesimo*
    AA. VV.
    L. Adimari
Vienna
carn. 1702 DRT0009213