Sdegno ch'è tutto foco struggendo il sen mi va. Un guardo, un labro, un seno, benché di gel ripieno incenerir mi fa; ma il cor sì vasto ardor di ferità d'amor si prende a gioco e l'alma a poco a poco in mezzo al suo dolor brilla contenta; che speme allettatrice al cor mi parla e dice in gaudio ed in gioir si cangerà il martir che ti tormenta.