Incipit : |
Tergi quel caro ciglio |
Forma : |
duetto |
Metro dei versi : |
7 |
Personaggio : |
Linceo, nipote di Danao Ipermestra, sposa di Lincèo
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Autori : |
O. Mei (comp.) P. Metastasio (lib.)
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Data e Luogo : |
carn. 1754 - Pisa
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Testo : |
Tergi quel caro ciglio, non lacrimar ben mio, dà pace al tuo dolor.
Pensa nel gran periglio, pensa a salvarmi, oh dio! L'amato genitor.
Vado. - Mio ben t'arresta, senti. - Che pena è questa! Ahm che il crudele affanno, ah, che il destin tiranno già mi divide il cor.
In così avversa sorte non è, non è la morte la pena mia maggior.
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Note: : |
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Relazione :
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varianti estensive
Tergi quel caro ciglio, / prendi l'estremo addio
Perez D. (comp.), Zeno A. (lib.), Lucchini A.M. (lib.) in:
Il Farnace - Roma, 05/01/1752
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Titolo dell'opera : |
Ipermestra*
dramma per musica
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Autori dell'opera : |
Orazio Mei (comp.) Antonio Salvi (lib.)
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Fonte : |
libretto: prima edizione Orazio Mei, Ipermestra
Pisa, Gio. Domenico Carotti, 1754
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Posizione : |
n. 15 - atto.scena: 2.14 / pos. C; p. 46
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Rappresentazione : |
carn. 1754 - Pisa, Teatro : prima assoluta
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Interprete : |
Orsola Strambi (Linceo) Leonilde Burgioni, detta la Mantovanina (Ipermestra)
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