Aria

Incipit  :  Con quel cor che invitto e forte
Forma :  duetto
Metro dei versi :  8
Personaggio :  Sesostri, figliuolo d'Aprio, già re d'Egitto, amante d'Artenice, creduto Osiride figliuolo di Amasi
Artenice, figliuola di Fanete, amante di Sesostri
Autori :  F. Bertoni (comp.)
P. Pariati (lib.)
Data e Luogo :  26/12/1754 - Torino
Testo :  Con quel cor che invitto e forte
io confido al tuo bel seno,
vivi o cara ancor per me.

Se ti guida il fato a morte
deh morir mi lascia almeno
idol mio vicino a te.

Ma tu piangi? - Ah sì ben mio.
Deh resisti. - È vano, oh dio!
Tanto sdegno, o ciel, perché?

Vaghi rai dell'idol mio
non piangete per pietà.
Ah che tanto il duol s'avanza
che già vince ogni costanza
del destin la crudeltà.

Note: :  ---
  Relazione :  ---
Titolo dell'opera :  Sesostri*  
dramma per musica
Autori dell'opera :  Ferdinando Bertoni (comp.)
Pietro Pariati (lib.)
Fonte :  libretto: prima edizione
Ferdinando Bertoni, Sesostri
Torino, Zappata ed Avondo, [1755]
Posizione :  n. 21 - atto.scena: 3.07 / pos. C; p. 53
Rappresentazione :  26/12/1754 - Torino, Teatro Regio : prima assoluta
Interprete :  Pasquale Potenza (Sesostri)
Colomba Mattei, detta la Romanina (Artenice)

           Non sono presenti relazioni con altre Arie