Atridate, re di Cappadocia, padre di Tamiri Farnace, re di Ponto Pompeo, proconsole romano nell'Asia Tamiri, regina sua sposa
Autori :
D. Perez (comp.) A. Zeno (lib.) [A.M. Lucchini ?] (lib.)
Data e Luogo :
21/04/1759 - Londra
Testo :
Son offeso e voglio il sangue; scempio chiede il mio furor. Avvilito ancor non sono empio core e traditor. Non cadrà svenato, esangue vil trofeo dell'empietà. Sol m'uccidi e ti perdono sì feroce crudeltà.
Morte voglio e morte chiedo. Salvo il voglio e morte chiedo. D'una figlia abbi pietà. Del mio sposo abbi pietà. Del mio bene abbi pietà. Non non v'è per voi pietà. Sì per voi sarà pietà. Vo' compir lo sdegno mio.
Ferma, oh dio! Sposa, oh dio! Padre, oh dio! Numi, e in ciel pietà non v'è? Come, in te pietà non è? Vuol il sangue. - Vuol perdono, cor offeso e cor di re. Questo petto. - Questo core, per saziarti il sangue avrà. Tutto il chiede il mio furore, tutto il suol si verserà. La mia gloria ed il mio onore non conosce crudeltà.
Note: :
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Relazione :
varianti estensive Sono offeso e voglio il sangue
Galuppi B. (comp.), Stampa C.N. (lib.) in:
Sirbace - Londra, 05/04/1743
David Perez (comp.) Apostolo Zeno (lib.) [Antonio Maria Lucchini ?] (lib.)
Fonte :
libretto David Perez, Farnace
London, G. Woodfall, 1759
Posizione :
n. 16 - atto.scena: 2.06 / pos. C; p. 38
Rappresentazione :
21/04/1759 - Londra, King's Theatre in the Haymarket
Interprete :
Gaetano Quilici (Atridate) Emanuele Cornacchia (Farnace) Giusto Ferdinando Tenducci, detto il Senesino (Pompeo) Colomba Mattei, detta la Romanina (Tamiri)